SKYTEX e i suoi fratelli.

10.04.2014 23:40

Skytex e i suoi fratelli:

Difficilmente a ragione si può parlare, se non è nostro, il vestito da indossare.   

                       

Credo, che ognuno abbia proprie teorie su ciò che il panorama  di approvvigionamento  tessuti offra, noi nostro malgrado, per portare a compimento le nostre costruzioni seguiamo l’offerta del mercato.

Ora dopo l’ultima disquisizione avuta sull’argomento, ho deciso di scrivere due righe, d’altra parte posso solo in minima misura dare supporto o creare motivo di riflessione a Voi  su ciò che commercialmente a noi ci viene proposto.

Come sempre non si riesce ad analizzare in modo sufficientemente lucido un prodotto.

Spesso la pressione pubblicitaria, riesce a narcotizzare le ragioni della qualità, e i miti che sbocciano in questo gioco occulto, difficilmente vengono soverchiati da un singolo pensiero anarchico.

 Partirò quindi analizzando qualche tessuto maggiormente utilizzato e di facile reperimento sul mercato , passando poi a due industrie, due colossi, radicate a livello internazionale,  che bontà loro hanno monopolizzato fasce intere di mercato, arrivando infine a chiudere l’articolo trattando i materiali ultralight, cui il titolo del testo prometteva.

Concludendo poi senza dare troppi giudizi, ma  considerando ciò che ci ritroviamo tra le mani dopo aver dolcemente sradicato qualche Euro dal nostro conto corrente.   

Senza scomodare l’ invasione dell' economia asiatica nei nostri mercati continentali, andiamo a vedere ciò con qui noi fino ad oggi abbiamo costruito .

La difficolta comparativa, per poter fare un accurata  analisi, si pone anche perché non tutte le aziende eseguono le medesime prove fisiche utilizzando a tabella gli stessi parametri, se poi includiamo i vari sistemi di misura che variano per singole culture, dovremmo noi a valori ottenuti ed equiparati, convertire ad un unico sistema di misura per aver chiarezza, includiamo anche che alcune aziende liquidano la nostra curiosità con misteriose frasi a genere di “programmi dedicati” e “formule segrete” e “noi siamo al top”…….Mah! situazione contorta! 

Cerchiamo di seguire una logica, procediamo in ordine sparso,  senza classe di merito e non a completamento di lista abbiamo il:

 

CHIKARA, acquistabile sul mercato dai 16 ai 17 €  metro lineare, l’altezza del tessuto è di 156 cm.  lavorazione ripstop a formare dei quadri visibili  da 5x5 mm. (in passato la maggior parte dei materiali, venivano tessuti intervallando nella trama e ordito dei filati di maggior sezione per poter bloccare il proseguo  di un cedimento o strappo, molte case ora  impiegano più fili affiancati paralleli della stessa sezione di cui è intrecciato il tessuto, questa interruzione di trama e ordito ha lo stesso potere ripstop dei tessuti con intervallati dei filati di maggior sezione ma consente al tessuto di avere una maggior linearità superficiale, migliorando lo scorrimento dell’aria, questa pratica  non verrà in queste righe da me considerata come confronto qualitativo tra i vari tessuti, anche se, senza dubbio, nel suo piccolo, questa lavorazione porta a se dei valori di buona norma ). 

Questo materiale, il chikara, è stato usato da Flexifoil fin dai tempi del famoso MK.

 

 Chikara: scheda tecnica

Materiale Ripstop Nylon

Coating / Spalmatura Double side / Su entrambi i lati

Weight / Peso 41 gr / metro quadro

Roll width / Altezza 155 cm

Tearing strength / Resistenza allo strappo (kg) Warp 5.0 / Fill 5.0

Breaking Strength / Resistenza alla rottura (kg/5cm) Warp 40 / Fill 36.1

Breaking elong.on / Allungamento a rottura (% 5cm) Warp 49.3 / Fill 51.2 

Air Permeability / Permeabiità (cc/cm2/sec) 0.03

 

MIRAI, sul mercato lo troviamo dai  7 agli 8 € metro lineare è un ripstop  con i nostri quadratini da 3X3 mm. di dimensione, a cui noi siamo tradizionalmente abituati,  è un tessuto che nonostante il basso costo come da scheda tecnica è meno cedevole del Chikara , questo tessuto,  scrive nel web chi lo comercializza viene o veniva usato da Peter Lynn per le sue costruzioni.

 

Mirai: scheda tecnica

Materiale Ripstop Nylon

Coating /Spalmatura Single side / Su un solo lato

Weight / Peso 48 gr / metroquadro

Roll width / Altezza150 cm

Tearing strength / Resistenza allo strappo (kg) Warp 2.3 / Fill 2.4

Breaking Strength / Resistenza  alla rottura (kg/5cm) Warp 49 / Fill 46

Breaking elong.on / Allungamento a rottura (% 5cm) Warp 36 / Fill 36

Air Permeability / Permeabilità (cc/cm2/sec) 0.1 

 

ICAREX, un tessuto  di classe, 17-18 € metro lineare, viene realizzato in Giappone dall’azienda TEIYN,  è tessuto in filato di poliestere, il che ci evidenza una maggiore longevità, una minore sensibilità ai raggi UV e  una maggiore resistenza allo strappo.

Ha un doppio rivestimento per immersione, non serenamente dichiarato il polimero utilizzato, è disponibile in 18 colori, distanza dei filati di ripstop  10x10 mm. sono eseguiti in doppio filato affiancato, è  apprezzato come materiale ultra light .

  Icarex: scheda tecnica

Materiale Ripstop Poliestere

Coating /Spalmatura Double side / Su entrambi i lati

Weight / Peso 31 gr / metroquadro

Roll width / Altezza 140 cm

Yarn / Filato (Dtex)Warp 33 / Fill 33

Tearing strength / Resistenza allo strappo (kg)Warp 1.2 / Fill 1.2

Breaking Strength / Resistenza alla rottura (kg/5cm)Warp 28 / Fill 31

Breaking elong.on / Allungamento a rottura (% 5cm)Warp 12 /Fill 18

Air Permeability / Permeabiità (cc/cm2/sec) 0.02 

 

ELLTEX, nylon spalmato in poliuretano 46 gr. metro quadro altezza tessuto 149 cm. della Elliot

SCHIKAREX,  poliestere rivestito su tutti due i lati 48 gr. metro quadro altezza tessuto 148 cm.

POLYANT,  nylon spalmato su un lato 63 gr. metro quadro  altezza tessuto 158 cm.

 

Ora si può fare una piccola analisi su questi pochi ripstop , per distrarci un attimo tra i nostri pregiati materiali includiamo il:

MYLAR,  prodotto anche con pesi da 25 e 40 gr. metro quadro di cui altezza tessuto  122 cm. a seguire cè il Mylar da 75 gr. metro quadro  con maggiore altezza tessuto  140  cm. questo materiale non è un tessuto ma un laminato trasparente, al suo interno vi è un reticolo eseguito con del filato di poliestere a creare trama e ordito con distanza tra i fili minima per pesi 25 e 40 gr. e maggiore per il 75 gr. metro quadro.                           

                                                                                                

                                                                   

Più cose traspaiono da questa piccola analisi dei prodotti considerati, se di qualità si vuol parlare, siamo obbligati a dividere inizialmente  in due categorie i tessuti “nylon e poliestere”.

Considerando il filato usato per la produzione di questi tessuti si è portati a pensare, analizzando i valori delle prove meccaniche, che il poliestere sia ad un livello qualitativo superiore.

 Il trattamento del o delle superfici del tessuto e il tipo di polimero utilizzato concorrono in modo molto significativo sul costo, qualità, e non ultimo sull' incremento di peso (fino a 2-3 gr. metro quadro).

La minor porosità, l’ idrorepellenza quindi la minor capacità di incamerare particelle d’ acqua rendono la vela più o meno pesante durante l’ uso questi fattori concorrono alla qualità del tessuto, i materiali sintetici in presenza di umidità si predispongono anche ad un minimo allungamento e nel contempo  ad una minore durata di vita, giocoforza, risultando aggrediti dagli agenti esterni.

Anche l’altezza del rotolo ci porta ad un’analisi, la Contender da pochi anni ha portato le sue catene industriali a produrre tessuti con altezze da 150 cm. rimaneva fedele a misure minori in quanto per produrre  un tessuto di qualità, limitandone l’ altezza riusciva ad evitare ondulazioni del filato di trama nella tessitura .

L’adeguamento è dovuto dalla standardizzazione  di lavoro dei plotter nelle velerie, riducendo il  materiale di scarto in esecuzione d’opera.

In nostra analisi, una limitata altezza del tessuto, ci dovrebbe far sorridere qualitativamente, meno economicamente.

Ora ciò che appare è una panoramica parziale a livello comparativo, alcuni messaggi  già li possiamo raccogliere tuttavia aldilà di altezze tessuto, costi e piccole considerazioni  sui trattamenti di finitura, non riusciamo a muoverci con certezza, d’altronde anche le nostre costruzioni sono le più disparate tra un gonfiabile, una vela da trazione, un delta acro ultralight e via discorrendo siamo di fronte a esigenze costruttive assolutamente diverse.

Per chiarezza possiamo anche scrivere che considerando che nessuna azienda mostra interesse a sviluppare materiali dedicati agli aquiloni, (non vi è di fatto un sufficiente ritorno commerciale),

 Siamo quindi di fatto noi che andiamo ad attingere a prodotti sviluppati per fasce di mercato con risposta commerciale maggiore, nautica e volo a vela.

Scopriamo così che in Europa abbiamo due industrie che nei due settori riescono a coprire quasi il 70% del mercato rispettivo.

                                                   

Contender: sede principale in Olanda con diffusione internazionale.

I suoi partner spaziano dai crocieristi a regatanti estremi, coppa America, North Sails, olimpiadi portano i suoi tessuti ai massimi livelli, lo sviluppo è continuo e non teme concorrenza.

                                                                          

Porcher: sede principale in Francia con diffusione internazionale.

Stesso discorso ma questa volta è il volo a vela ad essere protagonista, aziende che si occupano di parapendio e paracadutismo usano i suoi tessuti essendo  il prodotto  ai massimi livelli di sviluppo.

Le forze armate francesi truppe aviotrasportate utilizzano materiale della Porcher per i loro paracadute.

                                                                                                                                         

    Vediamo di analizzare i tessuti di queste due case, per caratteristiche più vicini alle nostre esigenze, per aumentare il nostro ragionamento comparativo.

 Contender: 

 L’ azienda ha una gamma di spinnaker impressionante con peculiarità talmente dissimili da imbarazzarci, la diponibilità nelle grammature del tessuto varia di pochi grammi per classe, gli stessi trattamenti di finitura sono svariati andiamo a cominciare.

 

Partiamo con il nylon rivestito in poliuretano, Contender ha tre tipologie di tessuto, SUPERLITE, SUPERKOTE e DINAKOTE, le grammature disponibili partono dai 31 gr. metro quadro ed ogni 4 o 5 grammi di differenza cambiano classe, tutta questa abbondanza è dovuta al fatto che quando si esegue una vela per andature portanti essenziale è, che questa sia leggerissima e calibrando i ferzi in base alla loro posizione si può arrivare a contenere il peso totale al minimo necessario.

                                   

                        

Di tanta grazia noi di certo ne possiamo approfittare, il Dinakote oltremodo oltre al rivestimento in poliuretano viene trattato con nanosilice, ciò rende la superficie del tessuto liscia e scorrevole, irritante sotto il piede della macchina da cucire ma decisamente performante come materiale, anche se noi difficilmente “stramberemo o faremo manovre al cambio di mura"

 NYLITE e MAXILITE sono tessuti impregnati con una finitura di melamina, gli standard sono di buon livello ma in questo caso viene privilegiata la longevità sono due le grammature disponibili una al limite superiore per le nostre costruzioni l’ altra utile per rinforzi, tasche e attacchi di briglia.

                               

STORMITE in verità questo tessuto impregnato in melamina esula per limiti di peso dai nostri interessi , ritengo però interessante inserirlo in quanto la tessitura è in filato di poliestere, questo tessuto è per Contender la miglior soluzione per resistenza al cedimento e longevità.

                              

Per quanto Contender sia un’azienda molto tradizionalista ha prodotto per molto tempo in maggioranza tessuti neutri, nessun bagno di colore,” aggredisce le qualità del tessuto”….. poi negli anni…. “va bene rosso bianco e blu”……”ok facciamo tutti i colori tranne i fluo”…… “se commercialmente vanno, adeguiamoci”……..ora ci sono anche i fluo….. (c’è anche il verde che in barca si dice porti sfiga, inizialmente erano gli indumenti di questo colore ad essere vietati, forse non contrastanti con il colore del mare, ricordiamo anche l’ imbarcazione Gatorade, mezza affondata nel mare Australe, o l’ edizione di coppa America in cui gli spy verdi di Paul Cayard esplodevano a vantaggio di Prada, in studio nelle telecronache si parlava, si di sfiga del colore verde, ma anche di coloranti aggressivi).

Contender oltre alla costosa prima scelta fornisce anche una seconda scelta con difetti trascurabili o limitati nel rotolo acquistato il costo del seconda scelta varia da 3,5 a 5 € il metro lineare, il materiale anche se di seconda scelta è di ottima fattura, essendo un prodotto destinato alle velerie l’ acquisto da privato è irrealizzabile.   

Quello che emerge da questa azienda leader è l’utilizzo del filato di nylon per quasi la totalità dei tessuti comparati, riconoscendo al poliestere solo un utilizzo per lavori di fatica, pur dipingendo il tessuto con lodi che vanno oltre ad una vela da tempesta.

La finitura dei tessuti non è assolutamente marginale e spostano l’ago della bilancia  sui costi e soprattutto sulla qualità.

 "Avendo voglia di giocare al piccolo chimico, il rivestimento in poliuretano lo si potrebbe anche fare artigianalmente, da una parte è anche vero che in commercio ci sono prodotti idrorepellenti, però questi hanno costi elevati e spesso il risultato del trattamento è superficiale e non aderisce al tessuto in modo permanente.

Spendendo veramente pochi euro, si può ottenere il risultato voluto, utilizzando del comune acetone per unghie, per noi sarà il nostro solvente, questo sarà in misura variabile dal 95 al 98% dell’intero prodotto, utilizzando poi una bomboletta di schiuma espansa di poliuretano, (la si usa in edilizia per montaggi di porte e finestre o per coibentare tubazioni….. si può anche usare della vernice da legno isolante trasparente sempre a base di poliuretano), ebbene con questa in percentuale dal 2 al 5 % si può completare il prodotto.

Il poliuretano si scioglierà subito nell’ acetone, l’ aspetto finale sarà simile ad un latte il sovradosaggio di poliuretano porterà il prodotto ad essere più vicino al miele, ci potremmo trovare con troppo poliuretano applicato  con il tessuto si totalmente idrorepellente e con porosità zero, ma decisamente rigido, noi vogliamo ottenere un tessuto croccante e nel contempo leggero,  per non caricare il tessuto troppo potremmo anche spruzzare il prodotto utilizzando una pistola da carrozzieri o l' aerografo, con le dovute protezioni individuali, otterremo così il massimo risultato.

Chiaramente, tutto ciò è fanta-tecnologia, in ogni caso sperimentando passo-passo si può arrivare a ringiovanire un telo tenda, delle galosce da neve, uno zaino………e perché no anche lo spinnaker..

 

Torniamo  al nostro spinnaker da comparare, cambiamo azienda, Porcher, anche questa azienda ha la sua gamma di prodotti ma il tessuto più chiacchierato è lo SKYTEX.                                                                            

Per caratteristiche comparative dei prodotti analizzati sino ad ora rientra nella fascia del SUPERLITE  e dell’ ICAREX.

La Porcher ha prodotto sino a ieri due classi di tessuto con 5 prodotti utili:

Filato di poliammide 6.6 quindi nylon, rivestimento in poliuretano a quantità variabile.

Porcher utilizza, un altezza tessuto di 158 cm.

  SKITEX 27 Classic      26 gr. metro quadro  +/- 2 gr.

  SKITEX 27 Classic 2   29gr. metro quadro  +/- 2 gr.

  SKITEX 27 Hard          26 gr. metro quadro  +/-2 gr.

  SKITEX 40 Classic      39 gr. metro quadro  +/- 3 gr.

  SKITEX 40 Hard         40 gr. metro quadro  +/- 2 gr. 

(generalmente i grammi indicati a lato sono dovuti al processo di finitura).

La gamma viene oggi arricchita dallo SKITEX 32 evolution +  e dal 40 evolution +  i quali alzano in positivo i valori di durata nel tempo e di impermeabilità,  anche dalle prove meccaniche di laboratorio risultano più tenaci, interessante e che sui carichi applicati per le prove di allungamento e rottura la Porcher da due valori uno per l’ordito, filato che corre lungo la lunghezza del tessuto, valore a prova meccanica generalmente più basso, ed un valore per la trama, filato che corre sull’altezza del tessuto, valore con maggiore tenacità ( esiste anche un' ulteriore tessuto intermedio SKYTEX38 ad implementare la gamma).

Molte altre case produttrici di tessuto danno valori di resistenza meccanica  e allungamento a rottura tra trama e ordito contrastanti, la Porcher a riguardo è coerente (l'ordito sia a rottura che ad allungamento sino a rottura è meno tenace rispetto alla trama).

Una curiosità particolare si evidenzia nella gamma prodotti , esempio: tra il 27 Classic e il 27 Classic 2 ci sono due grammi di differenza a salire e sono tutti i due tessuti con finitura poliuretanica, il vantaggio del Classic 2 è nella minor porosità e maggior  idrorepellenza, il Classic 2 pesa 2 grammi non dichiarati di più, ne consegue che l' aumento di peso è da attribuire solamente al maggior apporto di rivestimento,  solo la serie "Hard" ha maggiori proprietà  in termini meccanici.                    

                                                        

Lo Skitex viene utilizzato anche per altre attività sportive, c’è una ricerca costante anche tra chi pratica ad esempio trekking su lunghe distanze, la costruzione dei sacchi da bivacco e sacchi letto viene eseguita con materiali obbligatoriamente leggeri, ma date un’occhiata a questa prova comparativa tra Polyant (tessuto grigio) e Skitex ( tessuto verde) abbiamo sicuramente una grammatura tessuto diversa, lungi da essere una prova di laboratorio a colonna d’ acqua o similare, ma dopo soli 10 minuti lo Skitex inizia a perlare  gocce oltre la superficie di contenimento.


 

 

 

 

 

 

 

 

Attenzione, a queste due indicazioni,  il materiale che non viene  assegnato come prima scelta dal controllo qualità , viene comunque commercializzato, e porta con se le sigle T1 e T2.

Il T1 è un materiale che mantiene inalterate le qualità meccaniche ma presenta almeno 7 difetti visivi (esempio macchie di colore) sul rotolo da 100 metri, questo tessuto può essere impiegato per la costruzione di parapendii, però commercialmente deve essere scontato quasi del 19% siamo sui 9 Euro metro lineare.

Il T2 è un tessuto declassato per motivi sia visivi che meccanici, non può essere utilizzato per costruire vele con attaccato sotto l’ omino, è quindi più facile ritrovarselo venduto per i canali dell’ aquilonismo, questo tessuto dovrebbe essere scontato circa del 28% portando il suo costo sugli 8 Euro a metro lineare.

 

Chiaramente anche i costi dei materiali di questo lungo articolo hanno un valenza comparativa sono riferiti al periodo di questo scritto e sono influenzati dalla richiesta odierna del mercato.

Lo scritto è prodotto da una mia analisi e può serenamente non essere condiviso da altri utenti, del resto io sono più vicino come principio di pensiero a quanto da me scritto e pubblicato nella pagina fai da te/materiali del sito, piuttosto che decretare in base a mie ragioni un vincitore di tappa.

Se proprio devo tirare la volata a qualche tessuto, ragionando in termini di leggerezza e prestazioni……………Bah!.............  Non saprei che scrivere............... ma perché ho scritto così poco dell’ ICAREX?