Il cammello nella cruna dell'ago
02.12.2013 13:01Facilus est camelum per foramen acus transire……………. citando il vangelo di Matteo, è più facile che un cammello entri nella cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli (forse in errore di trascrizione era un canapo e non un cammello, forse anche Gesù nei vangeli era comunista? ah! queste trascrizioni, teniamoci buono il cammello e parliamo d’aghi.
Normalmente per pigrizia si è portati a cucire con un unico ago tutti i tessuti , in effetti sino a poco tempo fa avevo due scatoline, fini e grossi, e vivevo sereno.
Ora dopo aver restaurato una Necchi supernova del 1957 e dopo averla adattata per cucire tessuti pesanti posso dire……….. di aghi si può scrivere un libro.
Anche semplificando, alcune riflessioni sono d’obbligo, partiamo dal presupposto che quando, eseguiamo una cucitura e troviamo dei punti non eseguiti, 9 volte su 10 la colpa è dell’ago e non della macchina da cucire, quando poi troviamo a monte della cruna il filo che sfilaccia sino a formare dei riccioli di filato arrivando in seguito a rompersi spesso è un problema di grandezza della cruna e non di frizione, a volte poi il filo si rompe entrando nel tessuto anche in questi casi l’ago non è l’ideale per quel tessuto.
Tutti gli aghi rispondono a delle normative (DIN) quindi salvo casi specifici sono universali e intercambiabili su qualsiasi marca di macchina da cucire.
Esistono a mio avviso tre categorie di aghi:
1. Aghi da non acquistare (grandi distribuzioni commerciali, negozi d’importazione asiatica con basso livello qualitativo) quindi anche se l’offerta ci tenta, meglio rispedire al mittente il prodotto.
In questa categoria infilerei anche altre marche presenti sul mercato, certamente si fanno rispettare ma a parità di costo possiamo permetterci altro.
2. Aghi Singer, sono aghi di lunga tradizione, alcuni ne danno preferenza in quanto sono più fragili rispetto ad altri e con il ragionamento meglio un ago rotto che una botta sulla meccanica, danno forza al loro acquisto.
La Singer sicura del proprio impero si è permessa il lusso di dare una numerazione ai propri aghi non usando il sistema metrico........... a seguire le due scale a confronto degli aghi comunemente più usati, con riportati gli estremi in finezza.
Singer ………09 10 11 12 14 16 18 19 20 21 ………………..
Metrico 60………65 70 75 80 90 100 110 120 125 130 ……………… 160
Oltre a fornire il codice identificativo della tipologia dell’ago ha colorato il gambo e ne ha posto una fascetta sempre colorata in modo da dare un valore immediato all'ago quando lo si ha tra le mani.
Il colore del gambo richiama la tipologia di tessuto per cui l’ago è stato creato (es: ROSSO tutti i tipi di tessuti normali, GIALLO per maglia, BLU jeans, VIOLA e MARRON pelle…………) la fascetta colorata inferiore determina lo spessore dell’ago (es: GRIGIO 60, VERDE 70, ARANCIO 80,VIOLA 100, GIALLO 110…………).
3. Aghi Schmetz sicura alternativa a Singer, origine germanica, sono molto diffusi costano leggermente meno dei Singer, sono robusti e ben costruiti.
Nelle confezioni degli aghi viene riportato un codice che riassume le caratteristiche del prodotto, utile per noi se vogliamo lavorare al meglio. Proviamo a leggere questo codice partiamo da sx e andiamo a dx.
Troviamo dei numeri generalmente 130 705 questo è il codice sistema, ci dice che il gambo dell’ago ha una parte piatta per favorirne il posizionamento nella sua sede, possono essere presenti altri codici equivalenti o meno, meglio non osare.
Seguono delle lettere, H universali, SUK maglia e tessuti leggeri, HS tessuti elastici, HJ tessuti pesanti e Denim, HLR – HLL pelle,vinili leggeri e pesanti.
Questi sono i più comuni e hanno tutti punta e altre caratteristiche diverse.
Gli aghi quindi li possiamo acquistare con la punta arrotondata, aguzza o triangolare a coltello, possono avere una scanalatura dalla parte del crochet per facilitare la formazione del cappio con il filo inferiore, e alcuni hanno anche un solco longitudinale, questo spazio verrà occupato dal filo durante la penetrazione dell’ago nel tessuto.
Il dimensionamento della cruna è in stretta relazione alla grossezza e tipo di filato da usare, esistono aghi cromati, in titanio in grado di non caricarsi elettro-staticamente e anche con la cruna aperta per chi ha problemi ad infilare il filo.
Riassumendo senza estremizzare abbiamo:
• Universali, punta aguzza - chiffon, organza, cotone, lino, possiamo arrivare fino ai cappotti,
in genere venduti in blister misti con finezze da 60.70.80.90.100.
• Jersey, Stretch, o Ballpoint, punta arrotondata –jersey, lycra, maglia e maglina, tende,
blister come sopra.
• Jeans, punta estremamente aguzza e scanalature – tessuti plastificati o cerati, cotone grosso, denim, blister con misure miste o dedicate 80.100.120.
• Pelle, punta triangolare e scanalature speciali – cuoio, pelle, vinile pesante,
blister con misure miste e dedicate 80.100.130.
Seguono gli aghi da ricamo, per taglia e cuci, i gemelli e tanti altri, per noi avere un po’ di chiarezza su quelli comuni può bastare, ora non ho più le due scatoline ma conservo gli aghi in ordine per ogni specifico uso e compro solo quelli che effettivamente mi servono e pensare che fino a poco tempo fa per me erano semplicemente aghi.
Nella sezione del sito, fai da te, vi è uno scritto relativo ai misteri delle macchine per cucito, qui si trovano ulteriori spiegazioni su aghi e qualche dritta aggiuntiva relativa a problematiche comuni.
aquiloni-slk.webnode.it/products/i-misteri-delle-macchine-per-cucire/